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LA SARTORIA ARDOVINO

(versione agosto 2021)

Le informazioni raccolte sulla storia della sartoria Ardovino provengono sia da ricerche bibliografiche che da documenti e memorie in possesso della famiglia Ardovino stessa.

Le origini

Le prime notizie di attività sartoriale della famiglia Ardovino sono associate alla figura di Pasquale Ardovino (1880–1945) che già dalla fine del 1800 si occupa dei costumi per una compagnia di operette. Il 1° dicembre 1901, Pasquale sposa Lucia (1873-1952), bravissima sarta, dopo un tormentato fidanzamento. Lucia, infatti, è inizialmente riluttante all’idea del matrimonio a causa della vita girovaga del suo pretendente. Pasquale, dopo un primo rifiuto alla proposta di matrimonio, per la delusione, tenta un maldestro suicidio lanciandosi da una finestra ma procurandosi solamente una frattura al braccio sinistro. Lucia, impietositasi, decide allora di sposarlo (1).

        

Pasquale Ardovino

Nei primi anni del ‘900 Pasquale e Lucia, lavorano al seguito delle compagnie teatrali di opere e operette che portano a conoscere “il bel canto” in giro per l’Italia e all’estero, in particolare in Sud America (Brasile, Uruguay, Argentina, Cile) e Giappone (2).

Il primo viaggio documentato all’estero si svolge nel 1905. Pasquale Ardovino, insieme alla moglie Lucia e alla loro primogenita Emma (1902-1990) sono diretti in Sud America. Partono da Genova il a bordo del transatlantico Savoia, probabilmente lo stesso che ospita Giacomo Puccini, diretto a Buenos Aires (3).  

L’Argentina del 1905 è tra i paesi piu’ cresciuti degli ultimi decenni e tra le maggiori potenze economiche mondiali. Culturalmente segue le novità europee con attività molto intense legate soprattutto all’opera lirica, in particolare italiana. E’ in questo contesto che si colloca l’unico viaggio effettuato da Puccini in Sud America tra il 21 giugno e l’8 agosto 1905. In quell’occasione è invitato insieme alla moglie dalla compagnia lirica Nardi e Bonetti per la stagione lirica del teatro dell’opera di Buenos Aires che ha in cartellone quattro sue opere (Manon Lescaut, La Boheme, Tosca e Madame Butterfly)              

Emma in Cile

La piccola Emma Ardovino a Valparaiso, Cile (1905)

Un secondo viaggio documentato oltre oceano avviene nel 1909. I costumi realizzati da Pasquale Ardovino sono utilizzati in 5 operette rappresentate ai Teatri Solis di Montevideo e San Pedro di Porto Alegre: Frühlingsluft (Primavera scapigliata), The Geisha, Die Lustige Witwe (La vedova allegra), Le Pays de l'or, Le Toréador ou L’accord parfait, Il Viaggio della sposa (5).  

Un ulteriore viaggio in Sud America avvenne nel 1913 (6).   

Il sito del Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana mostra altri viaggi a nome della famiglia Ardovino non ricordati nelle memorie di famiglia (7).

Nome

Data del viaggio (sbarco a Buenos Aires)

Porto d’imbarco

Nave

Classe

Ardovino Pasquale

14-09-1906

Genova

Bologna

Prima

Ardovino Giuseppe

09-05-1907

Genova

Sardegna

Terza

Ardovino Giuseppe

23-10-1917

Rio de Janeiro

Tomaso di Savoia

Seconda

Ardovino Giuseppe

29-03-1920

Genova

Principe di Udine

Seconda

La sartoria a Milano

Dopo i continui viaggi al seguito delle compagnie teatrali la famiglia Ardovino stabilisce la propria base a Milano. Nel 1915, Giuseppe (1869? - ?), fratello di Pasquale, anche lui sarto (con esperienze al teatro dell’opera Colon di Buenos Aires) manda suo figlio Luigi (1901-1955), conosciuto come Gino, da Napoli a Milano dallo zio Pasquale, in cerca di lavoro. Qui conosce e si innamora della cugina Emma che sposa nel 1922 a Firenze grazie ad una dispensa papale (8). 
            

La famiglia, ormai allargata, abita prima in Via Vittorio Veneto e poi all’ultimo piano di un appartamento in Via San Paolo 1, a due passi dal Duomo, talmente ampio che alcune stanze sono affittate ad attori e cantanti di passaggio intercettati dallo stesso Pasquale al loro arrivo alla stazione Centrale (9).

E’ in questo periodo che nasce la vera e propria sartoria Ardovino, a gestione familiare, con sede in Via Savona 9 e in Via Valparaiso 35.

Esistono documenti storici della Camera di Commercio e di Industria di Milano che certificano la presenza della sartoria teatrale Ardovino a via Savona 9, a partire dal 1921, prima sotto la titolarità di Emilia Mazzola, mamma di Gino e poi, dal 1927, di Giuseppe Ardovino, papà di Gino (10). 

La sartoria teatrale di via Savona 9 è anche citata nella Guida Savallo di Milano e Provincia 1925-26, nella Guida Milano e dintorni industria, commercio, professionisti (1932), nell’Annuario italiano agricoltura-industrie-commerci-arti e professioni d'Italia e colonie ecc. (1932) e nell’Annuario generale d'Italia guida generale del Regno (1933), nell’annuario industriale della provincia di Milano (1933).

La sede di Via Valparaiso 35 è, invece, citata nella Guida Savallo di Milano e Provincia del 1930, come “casa noleggio costumi d’arte” (erroneamente indicata nel testo come Androvini) e nell’Annuario industriale della Provincia di Milano del 1935 come “confezioni teatrali” di Giuseppe Ardovino, in via Valparaiso 35. 

Via Savona nel dopoguerra con indicato il numero civico 9 poi demolito

Via Valparaiso n.25 oggi n.11

La presenza di un laboratorio a Milano e il coinvolgimento nell’attività di più membri della famiglia permette alla sartoria di continuare a svolgere, parallelamente, sia attività all’estero che in Italia.

In questo periodo esistono documentazioni della famiglia Ardovino di nuovi viaggi a seguito di compagnie operistiche in Sud America (1924) e Giappone (qualche anno più tardi), come testimoniano le foto qui sotto riportate.  

                        4 Florica a Nizza 1924).jpg

Foto della piccola Florica, figlia di Emma e Gino a Nizza (1924). Durante il viaggio, della durata di 40 giorni, Emma confeziona 40 vestitini per la piccola Florica. L’inusuale nome della piccola è dato dalla mamma in onore della mezzo soprano rumena Florica Cristoforeanu, amica di famiglia.

 

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La famiglia Ardovino a Rio de Janeiro (1924)

    6 banchetto giapponese.jpg

Banchetto durante una tournée in Giappone (anno imprecisato)

In Italia, a nome della sartoria, sono realizzati numerosi costumi per la Compagnia di marionette Carlo Colla di Milano oggi conservati presso il Museo del Teatro di Figura (11).

Nel triennio 1924-26 la sartoria Ardovino realizza i costumi per la stagione di Metà Carnevale (1924) e per le opere Mefistofele (1925) e Madama Butterfly (Stagione di primavera e lirica 10 aprile 1926 (5 recite) al teatro La Fenice di Venezia (12).

  

Locandina dell’opera Mefistofele (1925)

Nel 1926 la sartoria Ardovino confeziona i costumi per alcune opere rappresentate nei Paesi Bassi:

Il 24 novembre per I Pagliacci di Ruggiero Leoncavallo (13) e per la Cavalleria rusticana di Piero Mascagni al Koninklijk Theater Carré di Amsterdam (14), il 2 dicembre per la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti al Building for Arts and Sciences di  Den Haag (15), l’8 dicembre per la Tosca di Giacomo Puccini al teatro municipale (Stadsschouwburg) di Amsterdam (16) e il 21 dicembre per Madame Butterfly al Koninklijk Theater Carré di Amsterdam di Giacomo Puccini (17).

Il 18 ottobre 1928 i costumi Ardovino sono nuovamente utilizzati al Building for Arts and Sciences di Den Haag, per l’opera Turandot (18).

Nel 1930 i costumi di Pasquale Ardovino (spagnolizzato in Pascual Ardovino) insieme a quelli di Maria Vasquez sono utilizzati nella stagione lirica del teatro municipale di Santiago del Cile (19).

Locandina della stagione lirica del teatro municipale di Santiago del Cile (1930)

Ma è soprattutto questo il periodo in cui inizia e si consolida la collaborazione tra la sartoria Ardovino e Luigi Sapelli, meglio noto con lo pseudonimo di Caramba (18651936), che fu il maggiore costumista teatrale della propria generazione e che dal 1921 fino alla sua morte ricopre il ruolo di Direttore degli allestimenti scenici alla Scala di Milano[1]. Gino, dal 1933 lavora direttamente alle dipendenze di Caramba con uno stipendio fisso di 600 lire al mese (20).

Caramba

Immagine di Luigi Sapelli (antecedente al 1936)

La sartoria a Roma

Nel 1939 Gino Ardovino si trasferisce a Roma, seguito qualche mese più tardi da tutta la famiglia. I motivi alla base della decisione di spostare la propria attività da Milano a Roma sono probabilmente diversi. Gino confida alla sua famiglia di non sentirsi più sicuro a Milano, anche forse per il suo rifiuto ad aderire al partito fascista. In più Roma sembra offrire maggiori opportunità di lavoro grazie alla nascente industria cinematografica (Cinecittà è fondata, infatti, in quegli anni, nel 1937). Un ulteriore motivo, ricordato nelle memorie dalla famiglia, è di carattere personale legato al suo fascino sulle donne che scatena una vicenda di gelosia interna al suo ambiente di lavoro (21).

A Roma Gino lavora inizialmente come tagliatore per la sartoria teatrale SAFAS, gestita dalle sorelle Maggioni, poi la costumista cinematografica Marina Arcangeli lo coinvolge nella realizzazione dei costumi del film Pia de’ Tolomei del 1941 (22).

Con l’anticipo di 10.000 lire ricevuto per la realizzazione dei costumi del film, Gino affitta un grande alloggio in Via Vetulonia 56, adibisce due delle cinque stanze dell’appartamento in laboratorio, compra un tavolo, dei manichini, tutto il necessario per aprire una sartoria in proprio e torna a Milano per comprare le stoffe. E’ l’inizio della nuova fase della sartoria di famiglia. Come magazzini dei costumi man mano realizzati, utilizza dei locali nella vicina Piazza Galeria 7, dove sono presenti anche degli studi cinematografici e una sala di doppiaggio (23).

BIGLIETTO DA VISITA 1-1.jpg

Biglietto da visita di Gino Ardovino

L’attività non si ferma neanche durante la guerra. Sempre nel 1941 la sartoria realizza i costumi del film intitolato “Se non son matti non li vogliamo” di Esodo Pratelli, girato a Cinecittà e interpretato, tra gli altri, da Paolo Stoppa. Il film è ambientato negli anni ‘20 e parte dei vestiti utilizzati dagli attori del film sono poi barattati da Gino stesso in cambio di olio, prosciutto e altri generi alimentari cosi’ scarsi da reperire in quel difficile periodo storico (24).Nel 1943, come casa d’arte Ardovino, realizza i costumi per il film storico “L’invasore” regia di Nino Giannini (25). 

Nel 1946, invece, per la trasposizione cinematografica della Lucia di Lammermoor, per la regia di Piero Ballerini. Nel film partecipa come comparsa anche Gina Lollobrigida, allora diciannovenne (26).

Locandina del film Lucia di Lammermoor (1946)

Terminata la guerra si respira a Roma un’aria di libertà che preannuncia quella che pochi anni dopo sarebbe stata da tutti conosciuta come “La dolce vita”. Sono tanti gli attori e le attrici che frequentano la sartoria. Anche perché Gino si mostra molto generoso soprattutto con gli artisti non ancora famosi a cui spesso presta gratuitamente i vestiti della sartoria. E’ amico per la pelle con Amedeo Nazzari, suo frequente compagno di avventure. Elsa Merlini è un’assidua frequentatrice della sartoria ma, essendo molto esigente, al suo arrivo, Gino usa nascondersi. La Merlini, insiste girando per tutta la sartoria al grido di "dov'è Gino? dov'è Gino?". Conosce anche un giovane attore che abita nello stesso quartiere. Lo trova spesso la mattina al bar. L’attore è solito dirgli "Ardovi', famme lavora', conosci tante persone, te prego ". Gino gli offre il caffè e gli risponde "Senti, lascia perdere, non sei adatto". Quel giovane attore era Alberto Sordi (27).

Oltre che per il cinema la sartoria continua anche il lavoro per il teatro. Nel 1947 sono realizzati i costumi per la commedia in tre atti di Carlo Goldoni, “La famiglia dell’antiquario”, rappresentata al teatro Eliseo di Roma (28).

Locandina della commedia “la famiglia dell’antiquario” (1947)

Nel 1946 inizia una intensa attività per le stagioni liriche del teatro Regio di Parma che dura fino al 1954, pur con qualche anno di interruzione.

Durante questo arco di tempo, a nome della casa d’arte Ardovino, prima, e di G. Ardovino, poi, sono realizzati i costumi per le seguenti opere: La Boheme di Giacomo Puccini (25, 29 Dicembre 1946), Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (26, 28 Dicembre 1946), Tosca di Giacomo Puccini (5 Novembre 1947), Rigoletto di Giuseppe Verdi (6 e 9 Novembre 1947), Madame Butterfly di Giacomo Puccini (25 e 28 Dicembre 1947), La Traviata di Giuseppe Verdi (26, 29 e 31 Dicembre 1947), L’amico Fritz di Pietro Mascagni (30 Dicembre 1947 e 1° Gennaio 1948), Madame Butterfly di Giacomo Puccini (6 e 10 Gennaio 1953), Faust di Charles Gounod (8 e11 Gennaio 1953), Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi (13 e 15 Gennaio 1953), La Favorita di Gaetano Donizetti (26 e 28 Dicembre 1953), Il Trovatore di Giuseppe Verdi (27 e 30 Dicembre 1952, 1° Gennaio 1953), La Walkiria di Richard Wagner (26 e 30 Dicembre 1953), Il Console di Giancarlo Menotti (27 Dicembre 1953 e 2 Gennaio 1954) nuovamente il Rigoletto di Giuseppe Verdi (29 Dicembre 1953, 1° e 3 Gennaio 1954), Aida di Giuseppe Verdi (6, 10, 14 e 21 Gennaio 1954), Norma di Vincenzo Bellini (9, 13, 17 e 19 Gennaio e 1° Settembre 1954) (29) e Otello di Giuseppe Verdi (16 Gennaio 1954) (30).

Per la stagione 1947-1948 la casa Ardovino realizza i costumi per la rivista “il romanzo di…” diretto ed interpretato dall’attore comico Fanfulla (31).

 

Locandina della rivista “Il romanzo di…” (1947-48)

I costumi di Gino Ardovino sono utilizzati al teatro Municipale di San Paolo (Brasile) per una rappresentazione della Tosca nel 1950 (32) e di Boris Godunov nel 1951 (33). 

Estratto di “O traje de cena como documento - Costume as document” di Fausto Viana con una foto di un costume con l’etichetta Casa d’arte G. Ardovino (1951)

Il 30 maggio e 2 giugno 1953, invece, per L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti al Teatro Statale di Stoccarda (Württembergisches Staatstheater Stuttgart)[2] (34).

All’inizio degli anni ’50 è documentato un nuovo viaggio teatrale in Giappone dal quale, come ricordano le nipoti, il nonno Gino riporta indietro un kimono azzurro di seta purissima da cui ricava due pigiamini per loro (35).

Nell’aprile del 1954, i costumi della casa d’arte Ardovino sono utilizzati nelle seguenti opere rappresentate nel Sadler’s Wells Theater di Londra: Betsy, Don Pasquale,  L’elisir d’amore e La cambiale di matrimonio, le prime tre musicate da Gaetano Donizetti e la quarta da Gioacchino Rossini[3] (36).

Sempre nel 1954 per la stagione di carnevale del Teatro Municipale di Reggio Emilia (dal 2 febbraio al 2 marzo), la casa Ardovino realizza i costumi per le opere Loreley di A. Catalani, Otello di G. Verdi, Manon Lescaut di G. Puccini, Paganetta di E. Salines, Werther di J. Massenet, il Trovatore di Giuseppe Verdi e Lohengrin di Richard Wagner (37).

L’attività della sartoria Ardovino si interrompe formalmente con la morte di Gino che avviene nel 1955 per un tumore ai polmoni. La storia, in realtà’, prosegue con il genero Virgilio Ciarlo che, per alcuni decenni, continua a gestire la sartoria, mantenendo nei primi anni anche il nome storico della stessa come testimoniano i seguenti lavori del 1956 e 1957: I Rusteghi, commedia di Carlo Goldoni, rappresentata al Teatro Bonci di Cesena, il 13 dicembre 1956 con costumi della sartoria Ardovino (38) e  La buona moglie, commedia ancora di Carlo Goldoni, rappresentata al Teatro Stabile di Trieste con  costumi di Scandella e Mischa, realizzati da Ardovino (39).    

Abiti confezionati da Gino Ardovino e dal genero Virgilio Ciarlo. Alcune delle foto sono state realizzate da Leonardo Bruno e Edoardo Codispoti, ottimi professionisti nel settore della moda, nonchè ricercatori attenti delle antiche tradizioni sartoriali.

Sempre nel 1956, i costumi di Gino Ardovino sono utilizzati per delle memorabili rappresentazioni di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (1°, 4, 24, 26, 29 maggio e 1° giugno), di Manon di Jules Massenet (8,11,16 e 18 maggio) e de Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari (17, 21, 23 e 25 maggio) al Gaiety Theatre di Dublino, come parte della Dublin Grand Opera Society’s Spring Season (40), (41) e (42).

 

Locandina di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti al Gaiety Theatre di Dublino

 

Scena tratta da Manon di Jules Massenet al Gaiety Theatre di Dublino (1956)

Locandina di Manon di Jules Massenet al Gaiety Theatre di Dublino (1956)

Locandina de Il segreto Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari al Gaiety Theatre di Dublino (1956)

 

Teatro dell'Opera

Teatro alla Scala

Nel 1963 i costumi della casa d’arte Ardovino tornano al Gaiety Theatre di Dublino nell’ambito del festival dell’Opera Italiana, per una rappresentazione di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi (43).   

Nota: Una pubblicazione storica del Teatro Comunale di Tortona[4] cita a pagina 92, A. Ardovino come fornitore dei vestiari per l’opera Mefistofele, in programmazione dal 13 al 28 marzo 1915. Non essendo certi che se si tratti di un refuso o di una omonimia, si riporta l’informazione solo in nota.     

 

BIBLIOGRAFIA

1)    memorie della famiglia Ardovino

2)    memorie della famiglia Ardovino

3)    memorie della famiglia Ardovino che trovano riscontro in https://iltirreno.gelocal.it/lucca/agenda/2010/05/23/news/viaggio-e-successi-di-puccini-a-buenos-aires-1.1877904

4)    Puccini in Argentina - giugno-agosto 1905 - di Gustavo Gabriel Otero e Daniel Varacalli Costas. 

5)    http://www.imla.it/dvd2/data/es/database.html

6)    memorie della famiglia Ardovino

7)     http://www.ciseionline.it/portomondo/default.asp

8)    memorie della famiglia Ardovino

9)    memorie della famiglia Ardovino

10) estratti di visure camerali storiche in possesso della famiglia Ardovino

11) https://www.lombardiabeniculturali.it/ricerca/?q=ardovino

12) http://archiviostorico.teatrolafenice.it/scheda_nome.php?ID=5448 e https://www.teatrolafenice.it/wp-content/uploads/2019/03/MADAMA-BUTTERFLY-3.pdf (pagina 22)

13)  https://theaterencyclopedie.nl/wiki/I_Pagliacci_-_Italiaansche_Opera_-_1926-11-24

14) https://theaterencyclopedie.nl/wiki/Cavalleria_rusticana_-_Italiaansche_Opera_-_1926-11-24

15) https://theaterencyclopedie.nl/wiki/Lucia_di_Lammermoor_-_Italiaansche_Opera_-_1926-12-02

16) https://theaterencyclopedie.nl/wiki/Tosca_-_Italiaansche_Opera_-_1926-12-08

17) https://theaterencyclopedie.nl/wiki/Butterfly_-_Italiaansche_Opera_-_1926-12-21

18) https://theaterencyclopedie.nl/wiki/Turandot_-_Italiaansche_Opera_-_1928-10-18

19) http://www.centrodae.cl/catalogo_cdae/doc_upload/medium/PS-00085.pdf

20) memorie della famiglia Ardovino

21) memorie della famiglia Ardovino

22) memorie della famiglia Ardovino

23) memorie della famiglia Ardovino

24) memorie della famiglia Ardovino

25) Dizionario del cinema Italiano - I film: Tutti i film italiani dal 1930 al 1944 di Roberto Chiti, Roberto Poppi, Enrico Lancia (pagina 183)

26) https://www.yumpu.com/it/document/view/16179054/tito-gobbi-a-partial-performance-chronology-frank-hamilton (pagina 72)

27) memorie della famiglia Ardovino

28) https://archivio.quirinale.it/archivio/ARCHIVIO_PRIVATO_DE_NICOLA/BUSTA_14/BUSTA_14_FASCICOLO_44_CORRISPONDENZA_Q_1946.pdf

29) https://www.lacasadellamusica.it/cronologia/

30) Franco Corelli · Performance Annals 1951 - 1891 - Frank Hamilton (yumpu.com) (pagina 19)

31) Sessapiglio, gli anni d’oro del teatro di rivista  di Morando Morandini -1978. Pagina 208

32) www2.eca.usp.br/cdt/sites/default/files/manual_a5.pdf (pagina 96)

33) https://docplayer.com.br/86818166-O-traje-de-cena-como-documento.html

34) https://www2.landesarchiv-bw.de/ofs21/olf/struktur.php?bestand=21071&sprungId=3634027&letztesLimit=suchen

35) memorie della famiglia Ardovino

36) The London Stage 1950-1959 - A Calendar of Productions, Performers, and Personnel, Second Edition di J. P. Wearing

37) Opere in musica 1857-1976 a cura di Giannino Degani e Mara Grotti, Reggio Emilia, 1976

38) http://www.teatrobonci.it/index2.php?prodotto=1005&archivio&decade=1950&anno_dal=1956&anno_al=1957

39) http://memoria-attori.amati.unifi.it/S1010?genere=256&idcollegato=89909&contesto=5

40) https://operainireland.wordpress.com/1956-lucia-di-lammermoor-donizetti/

41) https://operainireland.wordpress.com/1956-manon-massenet/

42) https://operainireland.wordpress.com/1956-il-segreto-di-susanna-wolf-ferrari/

43) https://archive.org/stream/1963DGOSSpringBrochure/1963DgosSpringBrochure_new_djvu.txt



[1]  Caramba nel 1909 fondò a Milano una sua azienda, la "Casa di Costumi d'Arte Caramba A. Sapelli & C., nel 1931-32 si trasferisce a Roma dove apre una filiale della casa madre di Milano. 

 

[2] La compagnia dell'Elisir d'Amore tenuto a Stoccarda, era una cosiddetta "compagnia di giro", composta assumendo temporaneamente artisti di alto profilo disponibili ad effettuare la tournée. Nel caso specifico, la compagnia era formata da artisti che si esibivano abitualmente presso il Teatro dell’Opera di Roma, quali Beniamino Gigli, Carlo Acli Azzolini, Angelo Questa, Carlo Santonocito e altri non appartenenti all'organico del teatro quale, ad esempio, Gino Ardovino (Dott. Alessandra Malusardi, curatrice Archivio Storico ed Audiovisuale Fondazione Teatro dell'Opera di Roma).

 

[3] Esiste una quinta opera rappresentata a Londra durante quella tourneè da parte della compagnia “Teatro dell’opera comica della città di Roma” con costumi Ardovino, di cui pero’ non è stato possibile reperire il titolo.

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